Il Consiglio di Stato ha recentemente respinto il ricorso dell’azienda avicola Fileni contro l’ordinanza della Regione Marche che ha decretato la chiusura entro il 31 ottobre 2022 dell’allevamento di Monte Roberto, nella provincia di Ancona.
Questa vicenda è iniziata nel 2020, quando l’azienda Fileni ha chiesto il rinnovo dell’autorizzazione per l’allevamento di polli a Monte Roberto, nell’area delle polemiche addirittura ribattezzata la “Valle dei polli”. La richiesta è stata respinta dalla Regione Marche sulla base delle condizioni sanitarie dell’allevamento e dei possibili impatti ambientali, in particolare dopo alcune inchieste giornalistiche, tra cui quella di Report, che hanno gettato luce sulla vicenda. In risposta, Fileni ha presentato un ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) delle Marche, chiedendo l’annullamento dell’ordinanza della Regione. Il TAR ha respinto il ricorso, ma l’azienda ha deciso di presentare un appello al Consiglio di Stato.
Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di Fileni
Così ora il Consiglio di Stato ha deciso di respingere il ricorso di Fileni, confermando la decisione della Regione Marche di chiudere l’allevamento di Monte Roberto entro il 31 ottobre 2022. Decisione del Consiglio di Stato che è stata salutata come una vittoria importante per l’ambiente e la salute pubblica.
L’allevamento di polli a Monte Roberto aveva infatti suscitato numerose preoccupazioni per le condizioni sanitarie e ambientali, in particolare per l’elevato rischio di inquinamento delle acque sotterranee e superficiali. Per cui, gli avversatori dell’allevamento, tra cui il Comitato per la Vallesina, che nei giorni scorsi ha anche depositato un esposto alla Procura della Repubblica, sostengono che la chiusura rappresenti un passo importante nella lotta all’inquinamento e alla tutela dell’ambiente.
“Il Comitato per la Vallesina accoglie con molta soddisfazione la decisione che decreta in via definitiva che l’allevamento rimanga chiuso fino a che, eventualmente, le autorizzazioni non siano in regola”, scrive in una nota lo stesso comitato. L’esposto da loro presentato chiede alla Procura di verificare “da una parte la legittimità della determina della Provincia di Ancona, che ha escluso la Valutazione ambientale strategica e, dall’altra, la regolarità del procedimento autorizzativo adottato dal Comune di Monte Roberto”.
Si fa riferimento cioè alla variante urbanistica che il Comune di Monte Roberto ha approvato lo scorso 11 gennaio e che permetterebbe di risolvere i problemi urbanistici al centro dell’annullamento della autorizzazione regionale dell’allevamento di Monte Roberto.
La rabbia di Confcommercio Marche Nord e il nodo dei posti di lavoro
Anche Confcommercio Marche Nord si è duramente scagliata contro l’allevamento, con le parole del direttore generale Amerigo Varotti, secondo cui lo stabilimento è “un ecomostro vergognoso”, oltre che “una follia” e “il suicidio assistito della vallata deciso dagli amministratori locali, provinciali e regionali”. Questi sono infatti accusati da Varotti di aver agito da anni “furtivamente, senza informare i cittadini del Comune e della Vallata che, solo a sbancamenti iniziati si sono accorti ed informati della situazione”. Che rincara ancora la dose. “Il passaggio celebrato da Piero della Francesca e Raffaello sarà dominato e deturpato da questi mostri dell’economia del passato”, tuona Varotti.
Nonostante ciò, la decisione del Consiglio di Stato ha sollevato anche alcune preoccupazioni di carattere economico, riguardante cioè la ferita per il mondo del lavoro e per i posti che in questo modo si andrebbero a perdere. Fileni ha dichiarato che la chiusura dell’allevamento potrebbe portare alla scomparsa di circa 80 posti di lavoro, il che rappresenterebbe un duro colpo per l’economia locale.