La storia di un luogo è fatta, anche, di tante piccole cose, una su tutte i suoi negozi. E quando, in un borgo come quello di San Leo, arriva una notizia simile, la tristezza pervade il cuore.
Era unico nel suo genere, era rimasto il solo in tutta San Leo. Ma adesso, anche l’unico minimarket sta per chiudere.
C’è la possibilità che una cooperativa possa rilevarlo, ma il procedimento è lungo e complesso. Cerchiamo di capire insieme.
San Leo: un altro pezzo che va via
La bellezza del borgo di San Leo non è data soltanto dalla cultura e dalle opere d’arte e architettoniche presenti al suo interno. Certo: esse sono la principale attrattiva per i turisti. Ma San Leo è anche vita di tutti i giorni e la sua quotidianità passa anche da quelli che sono i suoi “luoghi quotidiani”.
Ma, purtroppo, questi luoghi quotidiani stanno chiudendo ad uno ad uno, a discapito di chi in quel borgo ci vive ed è costretto a trasferirsi altrove anche solo per fare la spesa di tutti i giorni.
Il prossimo 31 marzo chiuderà l’unico minimarket a San Leo presente che è, attualmente gestito da due donne, Lisetta e Rosalba. A dare il triste annuncio è stata, proprio, una cittadina di San Leo che, nel dare l’annuncio, cerca anche di dare una mano affinchè si trovi una soluzione a questa triste ed ennesima chiusura.
Il minimarket è (e lo sarà ancora per poco) un luogo non solo di commercio, ma anche di ritrovo. Chiara, questo il nome della cittadina che ha lanciato l’appello, ha scritto che “sarebbe bello […] se unissero le forze per aiutare la cooperativa Fermentileontine a rilevare l’attività”. Una luce accesa a San Leo, luce che, tra qualche mese sarà inesorabilmente spenta, e spegnerà anche un pezzetto piccolo della stessa San Leo.
La chiusura dell’unico minimarket: perché?
Quando si parla dello spopolamento dei borghi, non bisogna pensare soltanto all’allontanamento delle persone che preferiscono trasferirsi altrove, nelle grandi città. Ma dobbiamo pensare anche a questo, ovvero alla chiusura di tutte quelle attività commerciali che rappresentano l’anima viva e vera dei borghi stessi.
Non un semplice minimarket dove fare la spesa, ma anche un luogo dove scambiare opinioni, dove entri e ti immergi subito nella discussione che precedentemente si è creata su di un qualsiasi argomento, “ma non importa perché una volta varcata la soglia divieni immediatamente parte di quel mondo e hai voce in capitolo per dire la tua” – continua a scrivere Chiara nel suo appello.
Una luce nella piazza d’inverno. E soprattutto un ringraziamento alle due donne che, con tenacia e forza lo hanno gestito fino ad oggi e lo faranno sino all’ultimo giorno: “Grazie per tutti questi anni di servizio continuato e appassionato” – conclude Chiara.
Un appello che non può rimanere inascoltato.